“STORIE
DI TERRA CRUDA ieri oggi domani”, questo il titolo della serata di
venerdì prossimo 9 giugno 2017, ore 19:00, alla “Dimora del bardo”, un
agriturismo ‘immerso nella terra’ a Pecol, , a nord di Nimis sulle
pendici delle Prealpi Giulie a una ventina di chilometri da Udine. È
una serata dedicata al costruire sostenibile perché è giunto il momento
di iniziare veramente a pensare a un mondo migliore per i nostri
nipoti, come ribadisce continuamente anche papa Francesco. Ecologia,
sostenibilità, decrescita significano semplicemente una cosa sola cosa:
evitare gli sprechi di materiali e di risorse, specie di quelle non
rinnovabili, come invitava a fare oltre venticinque anni fa anche padre
Turoldo citando le idee dell’economista americano J. Rifking. Partendo
dal libro “ARCHITETTURE IN TERRA DEL FRIULI”, con un breve video e con
immagini ed esempi pratici, sarà illustrata questa tecnica, antica come
il mondo e diffusa in tutto il mondo, anche in Friuli. Giorgio
Ganis, architetto illustrerà gli edifici realizzati in Friuli
analizzati nel libro e quelli che si continuano a costruire ancor oggi
in Friuli, in Italia, in Europa e nel mondo. Questa tecnica in Friuli è
stata pressoché abbandonata (a parte i due restauri descritti nel
volume), ma in Italia e nel resto dell’Europa e del mondo, dal Perù alla
Cina, si è sempre continuato a costruire: in Piemonte un’azienda
agricola, una villa in Toscana, l’ingresso di un ospedale in Austria,
una chiesa a Berlino, in cinema e una scuola in svizzera, case a schiera
signorili in Francia, solo per citare alcuni sporadici esempi. Giovanni
Carlo Fiappo, ispettore onorario della Sovrintendenza archeologica del
Friuli V. G. illustrerà la terra cruda di ‘ieri’ in Friuli ossia nei
periodi protostorici dell’età del ferro e del bronzo (circa 1500 anni
prima di Cristo) documentate in ampie zone della pianura friulana e di
quelle vicino vicino alla laguna. Angela
Granzotto, scienziata ambientale, specializzata nell’autocostruzione di
edifici in terra e in paglia, vera e propria ‘architetta’ nel senso
dalla parola, spiegherà perché questa tecnica è ancora attuale e
mostrerà con esempi pratici come sia facile e alla portata di tutti
costruire solo con la terra, l’acqua, il sole. Un
muratore della vicina Slovenia racconterà quello che ha sempre fatto in
tutta la vita, nonostante il ‘progresso’, senza perdere la sua identità
e la sua cultura materiale, realizzando muri a chilometro zero,
utilizzando i materiali esistenti a pochi metri dalle costruzioni. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Il
libro “ARCHITETTURE IN TERRA DEL FRIULI_tipologie, tecnologie,
materiali: 20 anni di ricerche”, curato da Giorgio Ganis e Giovanni
Carlo Fiappo, era stato pubblicato nello scorso aprile, con il
contributo del presidente della provincia di Udine on. Pietro
Fontanini, dalla casa editrice Mimesis con l’obiettivo di far
conoscere un patrimonio architettonico e culturale del Friuli pressoché
sconosciuto per tramandarne la memoria e riattualizzare una tecnica
vecchia come il mondo che può essere di grande attualità specie ai
giorni nostri con i gravi inquinamenti ambientali. Schede,
disegni, fotografie e un video si un’ora documentano più di quaranta
costruzioni in terra cruda del Friuli che erano pressoché sconosciute ed
è per questo motivo che ha suscitato tanto interesse da parte degli
studiosi di quei luoghi, specie delI’Italia centrale e delle isole, dove
questa tecnica non è mai stata abbandonata ed è sempre stata
utilizzarla, sebbene in tono minore, fino a oggi. A metà settembre è
stato presentato a Casalincontrada, in provincia di Chieti, nel cuore
dell’Abruzzo, dove ha sede la “Associazione Internazionale Città della
Terra Cruda”. In
molte regioni italiane sono nate da molti anni associazioni e centri di
studio per la valorizzazione di questa tecnica e il recupero degli
edifici, spesso antichi, realizzati con essa e per la sua
attualizzazione con il contributo delle moderne tecnologie, coinvolgendo
le nuove generazioni si tecnici e di storici. Per
il Friuli è invece il primo e unico studio dettagliato, frutto di oltre
venti anni di studi e di ricerche da parte dei curatori. Con
alcuni testi e immagini tratte dal libro è stato realizzato un poster
per la mostra “Arquitectura de tierra – Estética, tipología y
restauración: Italia y Perú”, che si è tenuta dal 1 alla fine dicembre
2016 nel Patio delle Scienze del Centro Culturale "La Casona"
dell’Universidad Nacional Mayor de San Marcos, a Lima in Perù. Anche
l’agriturismo di Pecol è stato realizzato, in parte con la terra cruda
nella ristrutturazione del primi anni del 2000: per realizzare gli
intonaci e per costruire una grande ‘stube’ con la quale sono riscaldati
tutti gli ambienti.